Le ultime novità su EDI e e-invoicing!
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Negli ultimi anni, la supply chain ha vissuto una profonda trasformazione, spinta dall’adozione di tecnologie digitali sempre più avanzate. Sistemi ERP (Enterprise Resource Planning) evoluti, robotica di magazzino, strumenti di gestione dei flussi e interfacce di scambio dati hanno contribuito a una sempre maggiore integrazione tra IT e operations. Questo ha portato all’automazione dei processi, a un uso più efficiente dei dati e a una maggiore collaborazione tra le funzioni aziendali, con impatti diretti su resilienza, tracciabilità e sostenibilità.
Un primo passo fondamentale è stato l’introduzione dell’EDI (Electronic Data Interchange) già dagli anni ’90. L’EDI ha rappresentato una vera rivoluzione: ha permesso lo scambio strutturato e automatizzato di documenti tra aziende — ordini, DDT, fatture — abilitando una comunicazione digitale tra partner. Il suo impatto è stato rilevante soprattutto nei settori più maturi, dove ha migliorato l’efficienza, ridotto gli errori e velocizzato i tempi di gestione. Negli ultimi anni, l’obbligo di fatturazione elettronica ha ulteriormente spinto verso un utilizzo esteso dell’EDI, rendendolo uno standard imprescindibile nei flussi amministrativi e commerciali.
Si è diffusa progressivamente la pratica, da parte di più aziende, di investire in software per la gestione della supply chain, soluzioni che offrono una visibilità integrata su funzioni e processi operativi, contribuendo in modo decisivo alla competitività. Un sistema di gestione della supply chain consente una panoramica estesa di tutta la catena di approvvigionamento — dalla materia prima al magazzino — e automatizza i flussi, centralizzando i dati in un unico hub.
Tra i principali vantaggi offerti troviamo:
L’approccio data-driven si rafforza ulteriormente con l’introduzione dell’Artificial Intelligence (AI). Come emerso dalla ricerca qualitativa condatta da The Innovation Group (2024). Scambio di dati e integrazione delle supply chain – Le nuove sfide imposte dall’automazione e dalla digitalizzazione dei processi aziendali, oggi molte aziende utilizzano soluzioni AI per:
L’AI si configura così come un potenziatore dell’efficienza, in grado di ridurre errori, velocizzare l’elaborazione delle informazioni e offrire supporto decisionale in tempo reale. Integrata nei software di gestione della supply chain, permette alle aziende di trasformare dati grezzi in insight operativi, migliorando ulteriormente la performance complessiva.
In questo scenario, l’EDI non viene sostituito, ma si evolve e si combina con tecnologie più moderne per garantire un ecosistema integrato e adattabile. API (Application Programming Interface), portali fornitori, OCR(Optical Character Recognition) e soluzioni IoT convivono con l’EDI in una struttura ibrida che consente lo scambio automatico di ordini, fatture, conferme di consegna e dati statistici, anche tra attori con livelli di digitalizzazione diversi. È proprio questa coesistenza strutturata a offrire il massimo della tracciabilità e del controllo, sia sul piano operativo che strategico. L’obiettivo, infatti, non è solo trasmettere dati, ma renderli leggibili, integrabili e immediatamente fruibili nei sistemi aziendali.
Come già evidenziato, le normative – in particolare quelle di ambito fiscale e documentale – hanno svolto un ruolo centrale nel promuovere la digitalizzazione della supply chain negli ultimi anni. Infatti, l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica, prima a livello nazionale e poi in ambito internazionale, ha rappresentato un potente volano per la trasformazione digitale dei processi aziendali. Ciò che inizialmente era visto come un mero adempimento normativo si è progressivamente trasformato in un’opportunità strategica per ripensare l’intera gestione dei flussi informativi tra clienti, fornitori e partner logistici.
Automatizzare la ricezione, validazione, conservazione e trasmissione delle fatture in conformità alle normative locali ed estere ha richiesto non solo l’adozione di strumenti digitali, ma anche una riorganizzazione dei processi interni, un rafforzamento dei sistemi di governance dei dati e una maggiore trasparenza nei rapporti tra attori della filiera. In questo contesto, molte imprese hanno scelto di affidarsi a provider EDI specializzati, in grado di gestire la complessità tecnica e normativa dei flussi documentali, soprattutto nei mercati esteri con requisiti di compliance particolarmente articolati.
La spinta normativa ha quindi rappresentato un fattore determinante nell’avvio del processo di trasformazione digitale delle supply chain. Proprio da questo punto di partenza, infatti, anche le aziende meno strutturate hanno iniziato a implementare strumenti digitali a supporto dei propri processi di business e a relazionarsi in modo più efficiente con i partner a monte e a valle della filiera.
Affinché un’iniziativa di revisione dei processi documentali e logistici risulti efficace, è quindi essenziale considerare i seguenti fattori, come emerso dai risultati della ricerca:
In questo scenario, i software per la gestione della supply chain si rivelano alleati strategici per il raggiungimento di tali obiettivi, grazie alla loro integrazione nativa con altri sistemi aziendali e alla disponibilità di strumenti analitici che abilitano una gestione proattiva e guidata dai dati.
Eppure, nel 2025, ancora solo il 14% delle aziende italiane ha digitalizzato completamente la propria supply chain, e il 37% dichiara come priorità l’integrazione tra SCM ed ERP.
L'apertura all'uso dell’AI come strumento correttivo e automatizzante sottolinea una visione evoluta della supply chain, in cui l’intelligenza artificiale non sostituisce l’EDI ma ne potenzia l’efficacia, soprattutto nella gestione delle eccezioni e nella riduzione degli errori operativi.
Numerose aziende italiane e internazionali stanno già sperimentando i benefici della digitalizzazione. Di seguito alcune riflessioni raccolte all'interno dell'editorialeTechnopolis Magazine (2025). Supply Chain – Le strategie per lo scambio di dati. In: Technopolis – Storie di eccellenza e innovazione, n. 67, maggio 2025, pp. 40–45.
Rinascente utilizza l’EDI come canale principale per la gestione del punto vendita e guarda all’AI per automatizzare la gestione delle eccezioni.
Come racconta Paolo Ciceri, CIO di Rinascente: “Rinascente è un’azienda di retail puro, che nel solo punto vendita di piazza Duomo a Milano ospita e vende i prodotti di circa 3.500 marchi, con un turnover molto elevato. La complessità degli scambi di dati è facilmente intuibile e sarebbe ideale poter far leva su una standardizzazione estesa a tutti i nostri interlocutori. Purtroppo, lo scenario è piuttosto diversificato e il livello di maturità molto diseguale. L’EDI è il canale principale per noi, ma non è applicabile in ogni situazione. Tuttavia, puntiamo a scambiare il maggior numero possibile di oggetti di business e abbiamo una buona penetrazione in termini di volumi complessivi. Il vero elemento di attenzione, per noi, è poter sempre allineare correttamente ciò che viene richiesto, fatturato e ricevuto, sempre attraverso un canale digitalizzato di comunicazione. Se l’EDI agisce da strumento di puro trasporto, l’AI può essere il futuro per correggere in modo il più possibile automatico le possibili imprecisioni”.
Questa riflessione si inserisce in un contesto più ampio, in cui anche realtà internazionali, come Avolta, riconoscono i limiti degli attuali standard di interscambio e guardano oltre le tecnologie tradizionali. La crescente complessità normativa e operativa richiede soluzioni più flessibili e intelligenti, capaci di andare oltre le aspettative iniziali dell’e-invoicing e di supportare un ecosistema integrato e adattabile.
Francesca Porta, EMEA South CIO & Global Head of IT Strategy – Avolta, spiega: "Da tempo abbiamo ottimizzato i flussi dei nostri processi amministrativi con i fornitori, sfruttando le caratteristiche delle tecnologie EDI. L’avvento della fatturazione elettronica aveva creato l’aspettativa di poter disporre di un formato standard di interscambio tra aziende sulle stesse tipologie di dati, ma il legislatore non è andato in questa direzione, per cui di fatto è aumentata la complessità senza ottenere in cambio un vero valore. Anche per questo, le evoluzioni più recenti guardano al di fuori del perimetro già noto".
In parallelo, le aziende hanno iniziato a integrare API, OCR, portali fornitori e soluzioni di supply chain management, per aumentare la flessibilità e migliorare la visibilità sui flussi operativi. L'utilizzo combinato di queste tecnologie consente oggi di centralizzare i dati, automatizzare i processi e supportare decisioni strategiche data-driven.
Natuzzi ha sviluppato un portale fornitori collegato tramite API e prevede l’utilizzo dell’AI per la gestione dei dati non strutturati. Significative le parole di Pierangelo Colacicco, CIO – Natuzzi: "L’interazione con i nostri clienti B2B avviene per noi attraverso due canali principali [...]. Abbiamo pertanto costruito un portale fornitori che consente uno scambio organizzato solo con una parte di questi interlocutori, collegati con API dedicate, mentre per gli altri lo strumento funge da piattaforma per l’invio del semplice documento. In prospettiva, l’utilizzo dell’AI potrà aiutarci nell’integrazione dei dati meno strutturati".
Amplifon, invece, ha ottenuto benefici misurabili sulla gestione dei resi e dell’inventario grazie alla standardizzazione dei flussi.
"Avendo standardizzato, a livello di gruppo, gli scambi di dati con i nostri fornitori, abbiamo potuto misurare in maniera puntuale l'impatto economico e i livelli di servizio che siamo stati in grado di garantire alle varie country. Un impatto positivo si è avuto, per esempio, sul livello dei resi, con effetti diretti in termini di giorni di working capital e riduzione dei costi di gestione. Inoltre è diminuito il tempo di evasione degli ordini ed è, quindi, aumentato quello del livello di servizio. Sulla gestione degli errori abbiamo investito molto per creare visibilità e capacità di analisi, allo scopo di minimizzare gli sprechi", espone Andrea Ciccolini, Chief Information & Transformation Officer; Cristian Finotti, Chief Procurement & Supply Chain Officer; Davide Rubini, Global IT Enterprise Process & Technologies Director – Amplifon
Chiesi Farmaceutici ha adottato una digitalizzazione internazionale integrata grazie al Consorzio Dafne. "Nel settore farmaceutico possiamo beneficiare della presenza del Consorzio Dafne, che ha costruito un ecosistema omogeneo per la digitalizzazione del ciclo dell’ordine, per noi strutturato nel rapporto che abbiamo con i grossisti. [...] Operando su scala internazionale, siamo riusciti a ottenere una standardizzazione replicata in ogni Paese di nostro interesse, non solo sugli aspetti strettamente amministrativi ma anche, per esempio, sulla gestione degli stock o dei rifornimenti", chiarisce Umberto Stefani, Group CIO & Digital Transformation Officer – Chiesi Farmaceutici
Moleskine ha esteso l’EDI a monte e a valle, migliorando l’efficienza e riducendo l’operatività manuale. Come illustra Davide Nebbia, Chief Information & Digital Officer – Moleskine: "Dopo aver avviato un percorso di digitalizzazione strutturato qualche anno fa, stiamo procedendo celermente con l’estensione della tecnologia EDI sia a monte, con i principali interlocutori nel mondo della logistica, sia soprattutto, a valle con i nostri retailer di riferimento, che sono anche i clienti più importanti in tutto il mondo. Le motivazioni che ci hanno spinto in questa direzione riguardano innanzitutto l’efficienza legata alla presenza di flussi digitalizzati, che prima erano lasciati alla manualità dei nostri colleghi amministrativi. Ma riguardano anche la necessità di adeguarci alle richieste dei retailer."
Infine, Unilever impiega piattaforme centralizzate per gestire documenti in logistica e con i clienti della GDO tramite EDI. Come dichiara Angelo Ruggiero, CIO – Unilever: "Gli scambi dati per Unilever si possono, a grandi linee, dividere in due aree. Una riguarda la componente della logistica e della supply chain, ovvero con le terze parti che gestiscono i depositi o con i fornitori delle fabbriche. In questi casi, siamo noi a indicare a questi soggetti di far riferimento alla piattaforma SAP BTP per la gestione dei documenti amministrativi. L’altro canale importante è quello dei clienti, dove esiste uno scenario assai più frammentato. Più standardizzata, via EDI, è la situazione con gli operatori più grandi, in particolare quelli della GDO, con cui ci siamo spinti anche allo scambio di informazioni dettagliate sui prodotti e sulle relative modalità di movimentazione".
Questi esempi dimostrano come l’evoluzione della supply chain richieda un approccio strategico, una visione integrata e l’adozione graduale ma decisa di tecnologie avanzate
La vera evoluzione in atto non è solo tecnologica, ma organizzativa e culturale.
Strumenti come l’intelligenza artificiale, l’EDI e i software per la gestione della supply chain consentono di passare da una logistica reattiva a una supply chain predittiva, resiliente e integrata, dove ogni dato diventa leva per migliorare efficienza, compliance e visibilità.
Orchestrare, oggi, significa connettere l’intera catena del valore: dalle operations al finance, dai fornitori ai clienti. L’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate è il cuore pulsante di questa trasformazione, e rappresenta un elemento strategico imprescindibile per affrontare con successo le sfide del mercato globale.
Guardando al futuro, anche nell’ambito consolidato dell’EDI e degli scambi digitali, l’Artificial Intelligence è destinata a svolgere un ruolo sempre più importante. Mentre le tecnologie attuali si basano su formati standard e flussi predefiniti che richiedono configurazioni manuali, l’AI può automatizzare la mappatura dei dati tra formati diversi, correggere errori nei documenti, gestire eccezioni senza intervento umano e convertire file non strutturati (come PDF, e-mail o immagini) in formati leggibili dai sistemi aziendali. Inoltre, l’AI può classificare, indicizzare e interpretare contenuti scritti in linguaggio naturale.
Infine, le aziende prevedono di destinare nuovi investimenti al rafforzamento dell’integrazione con clienti, fornitori e realtà più piccole della supply chain, nonché allo sviluppo di sistemi per la visibilità completa dei processi e alla gestione dei contenuti digitali scambiati.
L’obiettivo è evolvere verso una supply chain più interconnessa, trasparente e intelligente.
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Scambio di dati e integrazione delle supply chain – Le nuove sfide imposte dall’automazione e dalla digitalizzazione dei processi aziendali
FONTI:
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