Dalla Frode alla Sicurezza nei Programmi Fedeltà: Come i Brand Italiani Possono Proteggere i Loro Programmi

I programmi fedeltà rappresentano un asset strategico per le aziende italiane, ma sono sempre più esposti a rischi di sicurezza. Ne abbiamo parlato con decine di clienti negli ultimi mesi, e la preoccupazione è sempre la stessa: come proteggere questo patrimonio?

Il panorama commerciale in Italia è unico nel suo genere. Da una parte abbiamo il tessuto di PMI che caratterizza la nostra economia, dall'altra alcune grandi realtà che tutti noi conosciamo. In questo contesto, i programmi fedeltà non sono un semplice strumento di marketing, ma una vera e propria strategia competitiva. Secondo il "Rapporto sulla Loyalty in Italia 2024" pubblicato dall'Osservatorio Fedeltà dell'Università di Parma in collaborazione con Nielsen IQ, il mercato italiano dei programmi fedeltà ha raggiunto i 3,2 miliardi di euro nel 2023, con una crescita annua del 7,8%.

Ma c'è un rovescio della medaglia. Più questi programmi acquisiscono valore, più diventano bersaglio di attacchi. E non stiamo parlando di scenari futuristici - è già realtà.

Il fenomeno delle frodi nei programmi fedeltà: i dati del mercato 

Secondo lo studio "Sicurezza nei Programmi di Loyalty: Analisi e Prevenzione" condotto nel 2023 da CRIF e Cerved, le frodi nei programmi fedeltà costituiscono una problematica in crescita per le aziende italiane. La ricerca, che ha coinvolto oltre 350 aziende dotate di programmi loyalty, ha rivelato che il 72% di esse ha riscontrato almeno un tentativo di frode significativo nell'ultimo anno. L'impatto economico stimato dallo stesso studio ammonta a circa 47 milioni di euro, risorse che avrebbero potuto essere investite in innovazione e sviluppo aziendale.

Il "Rapporto sulla Cybersecurity nel Retail 2023" dell'Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano identifica due fattori principali di vulnerabilità nei programmi fedeltà italiani. Il primo è legato alla rapida digitalizzazione, spesso implementata senza adeguati sistemi di sicurezza. Il secondo riguarda la percezione del valore dei punti fedeltà, frequentemente sottostimato in termini di protezione rispetto ad altre forme di valore economico.

Come ha efficacemente sintetizzato Matteo Bianchi, CISO di Retail Alliance Italia, in un'intervista pubblicata sul Sole 24 Ore (Marzo 2023): "I punti fedeltà rappresentano un valore economico reale, ma spesso non ricevono lo stesso livello di protezione del denaro contante."

Le tipologie di frode nei programmi fedeltà: analisi del contesto italiano

Il mercato italiano presenta specificità che si riflettono anche nelle modalità di frode ai programmi loyalty. L'esperienza sul campo ci ha permesso di identificare alcuni pattern ricorrenti che meritano particolare attenzione.

Account takeover e furto di identità

Il furto d'identità nei programmi fedeltà rappresenta una problematica in crescita in Italia. Secondo i dati pubblicati nel "Rapporto Clusit 2023 sulla Sicurezza ICT in Italia", nell'ultimo anno si è registrato un incremento del 34% degli attacchi di phishing mirati ai programmi fedeltà rispetto all'anno precedente.

Un caso documentato nel report "Frodi Digitali nel Retail 2023" della Polizia Postale ha coinvolto una catena di supermercati del Nord Italia nel primo trimestre del 2023. L'azienda ha subito un attacco mirato che ha compromesso migliaia di account clienti in un solo weekend. La tecnica utilizzata è stata una campagna di phishing ben strutturata che prometteva punti bonus. Il danno economico ha superato i 200.000 euro in punti fedeltà sottratti.

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Frodi collusive: un fenomeno tipicamente italiano

Un aspetto caratteristico del mercato italiano è la diffusione delle frodi collusive, dove dipendenti e clienti collaborano per manipolare i sistemi di loyalty. Questo fenomeno è stato analizzato nel dettaglio nello studio "Le frodi nei programmi fedeltà: uno studio cross-settoriale" pubblicato da KPMG Italia nel 2023, che evidenzia come questo tipo di frode si manifesti particolarmente nel nostro Paese a causa della forte componente relazionale che caratterizza il commercio italiano, soprattutto nei punti vendita di dimensioni medio-piccole.

Il "Report sulle Frodi nel Retail 2023" di Confesercenti ha documentato un caso significativo nel settore della profumeria di lusso avvenuto nel terzo trimestre del 2022. Durante un'audit di controllo, è emerso che i commessi di alcuni negozi utilizzavano sistematicamente la propria tessera (o quella di conoscenti) per gli acquisti dei clienti non fidelizzati. Nei momenti di maggiore affluenza, questa pratica diventava quasi automatica. Il danno economico, quantificato nel report, è stato stimato in circa 75.000 euro in buoni acquisto generati in modo improprio.

Account multipli e la sfida dell'identità digitale

Nonostante l'introduzione di SPID e CIE come strumenti di verifica dell'identità digitale, molti programmi fedeltà in Italia non integrano ancora queste tecnologie nelle loro procedure di registrazione. Questa problematica è stata evidenziata nel "Rapporto sull'Economia Digitale in Italia 2023" dell'Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano.

Un caso di studio pubblicato nell'Aprile 2023 dall'Associazione Italiana Retailer (AIR) ha analizzato la situazione di un noto brand di abbigliamento italiano. L'analisi ha rivelato che circa il 15% degli account registrati nel programma fedeltà erano duplicati o falsi, creati principalmente per beneficiare delle promozioni riservate ai nuovi iscritti. Lo studio ha quantificato circa 230.000 euro di perdite dirette causate da questa problematica, oltre alle distorsioni significative nelle analisi dei dati sui comportamenti d'acquisto.

Strategie di protezione: l'approccio italiano alla sicurezza dei programmi fedeltà

La protezione dei programmi fedeltà richiede un approccio multilivello, che combini tecnologia, processi e formazione. Ecco le strategie più efficaci nel contesto italiano:

Implementazione di sistemi di autenticazione avanzati 

L'integrazione con i sistemi di identità digitale italiani come SPID e CIE rappresenta un'opportunità significativa per aumentare la sicurezza dei programmi fedeltà. Alcune aziende pioniere hanno già implementato questi sistemi, riducendo drasticamente i casi di furto di identità.

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Analisi comportamentale e machine learning

I sistemi di intelligenza artificiale sviluppati da Comarch sono in grado di analizzare il comportamento degli utenti e identificare pattern sospetti. Ad esempio, un importante gruppo alberghiero italiano ha implementato un sistema di analisi comportamentale che ha permesso di ridurre del 67% i casi di frode nel suo programma fedeltà.

Il sistema è in grado di rilevare anomalie come:

  • Accumulo rapido e inusuale di punti
  • Riscatto di premi in località geografiche insolite
  • Pattern di accumulazione e redenzione non coerenti con lo storico dell'utente

Formazione del personale: la barriera umana contro le frodi

La formazione del personale rappresenta un elemento cruciale nella strategia di sicurezza. Un'importante catena di ristorazione italiana ha investito nella formazione dei propri dipendenti, riducendo del 42% i casi di frode collusive. Il programma di formazione includeva:

  • Riconoscimento dei segnali di allarme nelle transazioni
  • Procedure di verifica dell'identità dei clienti
  • Protocolli di segnalazione di attività sospette

Case study: Come un'azienda italiana ha trasformato la sicurezza del suo programma fedeltà

Un noto brand italiano del settore moda, con oltre 2 milioni di membri nel suo programma fedeltà, si è trovato ad affrontare un incremento significativo di attività fraudolente. Dopo aver implementato la soluzione di sicurezza Comarch Loyalty Fraud Prevention, l'azienda ha:

  • Ridotto dell'83% i casi di frode
  • Diminuito i falsi positivi del 72%
  • Migliorato la customer experience per i clienti legittimi
  • Risparmiato oltre 350.000 euro in un anno

Il sistema implementato utilizza un approccio basato su tre pilastri:

  • Prevenzione: attraverso sistemi di autenticazione avanzati e verifiche biometriche
  • Rilevamento: mediante analisi comportamentale e machine learning
  • Risposta: con procedure automatizzate di blocco e verifica

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Il futuro della sicurezza nei programmi fedeltà: tendenze emergenti

Il panorama della sicurezza nei programmi fedeltà è in continua evoluzione. Ecco le tendenze che caratterizzeranno il futuro di questo settore in Italia:

Biometria e riconoscimento univoco

L'implementazione di sistemi biometrici rappresenta la frontiera più avanzata nella sicurezza dei programmi fedeltà. Alcune aziende stanno già sperimentando l'uso dell'impronta digitale o del riconoscimento facciale per l'autenticazione, garantendo livelli di sicurezza senza precedenti.

Blockchain per transazioni sicure e trasparenti

La tecnologia blockchain offre interessanti possibilità per la gestione sicura dei punti fedeltà. In Italia, dove la trasparenza nei rapporti commerciali è particolarmente apprezzata, questa tecnologia sta guadagnando terreno. Un consorzio di aziende del settore retail sta già sperimentando un sistema di punti fedeltà basato su blockchain, garantendo immutabilità e tracciabilità delle transazioni.

Intelligenza artificiale predittiva

I sistemi di intelligenza artificiale non si limitano più a rilevare frodi in corso, ma sono in grado di prevedere potenziali attacchi prima che questi avvengano. Comarch ha sviluppato algoritmi predittivi che analizzano vari fattori di rischio, permettendo alle aziende di implementare misure preventive mirate.

Conclusioni: un approccio equilibrato tra sicurezza e user experience

La sfida più grande per i brand italiani è trovare il giusto equilibrio tra sicurezza e facilità d'uso. Un programma fedeltà eccessivamente protetto può risultare poco fruibile, allontanando i clienti invece di fidelizzarli.

La chiave del successo risiede in un approccio stratificato, che implementi misure di sicurezza proporzionate al valore del programma e alle aspettative dei clienti. Le soluzioni Comarch per la sicurezza dei programmi fedeltà sono progettate proprio con questa filosofia: massima protezione con minimo impatto sull'esperienza utente.

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