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Il 2025 segna un punto di svolta significativo per la conservazione digitale a norma in Italia. Il quadro normativo sta attraversando un'importante fase di trasformazione, caratterizzata dalla convergenza di regolamentazioni nazionali ed europee che impongono nuovi standard e requisiti.
Le organizzazioni si trovano ad affrontare un contesto dove le disposizioni AgID, il Regolamento eIDAS 2.0 (Regolamento UE 2024/1183) e le interpretazioni evolute del GDPR si intrecciano, creando un sistema di regole più complesso ma potenzialmente più armonizzato.
Secondo uno studio dell'Osservatorio Digital B2b del Politecnico di Milano (2024), il 68% delle aziende italiane considera la conformità normativa sulla conservazione digitale una delle principali sfide IT del biennio 2024-2025. Questa preoccupazione è giustificata: le sanzioni per non conformità possono raggiungere il 4% del fatturato globale annuo in base al GDPR, mentre le nuove disposizioni di eIDAS 2.0 introducono ulteriori requisiti tecnici e organizzativi.
In questo articolo, analizzeremo le principali novità normative e il loro impatto pratico sulla gestione documentale, illustrando come le organizzazioni possono adeguarsi efficacemente alle nuove regole.
Le Linee Guida AgID sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, operative dal 2022, stanno attraversando un'importante fase di aggiornamento per allinearsi al nuovo contesto europeo.
Dal primo trimestre 2025, AgID ha avviato un processo di revisione che prevede:
Tra le novità più rilevanti vi è la revisione del "Regolamento sui criteri per la fornitura dei servizi di conservazione dei documenti informatici" che comporta l'aggiornamento dei requisiti per i conservatori accreditati.
Il Manuale di conservazione, documento fondamentale richiesto dall'AgID per descrivere il sistema di conservazione, subirà importanti modifiche nel 2025. Le nuove regole prevedono:
"Il manuale di conservazione rappresenta lo strumento fondamentale per garantire la conformità ai requisiti normativi e la corretta gestione dei documenti informatici nel tempo", ha sottolineato AgID nelle recenti linee guida pubblicate a marzo 2025.
Dal 2023, AgID gestisce il Cloud Marketplace che include la sezione dedicata ai servizi di conservazione. Nel 2025, i requisiti per l'iscrizione a questo marketplace vengono aggiornati alla luce del Regolamento eIDAS 2.0:
Questi aggiornamenti mirano a creare un ecosistema di fornitori in grado di rispondere alle sfide della conservazione documentale in un contesto sempre più transnazionale.
Il Regolamento eIDAS 2.0 (Regolamento UE 2024/1183), entrato in vigore il 20 maggio 2024, rappresenta una svolta epocale per la conservazione digitale in Europa. Tra le principali novità, l'introduzione del servizio fiduciario qualificato "eArchiving" (archiviazione elettronica) che stabilisce per la prima volta standard europei comuni per la conservazione documentale.
L'eArchiving, come definito dall'articolo 45 del regolamento eIDAS 2.0, è "un servizio che garantisce la ricezione, la conservazione, la cancellazione e la trasmissione di dati elettronici o documenti elettronici, garantendo l'integrità, l'esattezza dell'origine e le caratteristiche legali dei dati per tutto il periodo di conservazione".
Per le organizzazioni italiane, ciò comporta:
Una delle novità più significative riguarda lo status dei conservatori, che dovranno diventare prestatori di servizi fiduciari qualificati (QTSP - Qualified Trust Service Provider) secondo il Regolamento eIDAS 2.0:
Questo approccio, secondo gli esperti del settore, potrebbe portare a una significativa riduzione del numero di conservatori attualmente presenti sul mercato italiano, favorendo processi di consolidamento.
L'attuazione completa del Regolamento eIDAS 2.0 seguirà un percorso graduale:
Le organizzazioni hanno quindi un periodo transitorio per adeguarsi, ma è fondamentale avviare quanto prima una gap analysis rispetto ai nuovi requisiti.
Il GDPR ha introdotto nel 2018 il principio di "limitazione della conservazione" (art. 5, par. 1, lett. e), stabilendo che i dati personali devono essere conservati per un periodo non superiore a quello necessario per le finalità del trattamento.
Nel 2025, questo principio viene interpretato in modo più stringente alla luce delle recenti sentenze della Corte di Giustizia dell'UE e dei provvedimenti delle autorità di controllo:
Le organizzazioni devono adottare una Data Retention Policy strutturata che preveda:
La policy deve considerare sia gli obblighi legali di conservazione (es. documenti fiscali per 10 anni) sia i diritti degli interessati, incluso il diritto all'oblio.
Un'importante novità del 2025 è l'adozione di un approccio differenziato alla conservazione:
Questo approccio consente di bilanciare le esigenze operative con la protezione dei dati personali, mantenendo la compliance normativa.
Per conformarsi alle nuove normative, le organizzazioni devono apportare modifiche sostanziali ai propri sistemi di gestione documentale:
Questi adeguamenti richiedono non solo modifiche tecniche ma anche un ripensamento dei processi di lavoro.
Le nuove regole impongono procedure di controllo più rigorose:
Molte organizzazioni si trovano a gestire archivi ibridi (cartacei e digitali) o a dover migrare sistemi legacy. Le nuove norme prevedono:
Il ruolo del Responsabile della Conservazione si evolve significativamente con le nuove normative:
Per le PA rimane l'obbligo di nominare un Responsabile della Conservazione interno, mentre per i soggetti privati questa figura può essere esternalizzata, purché siano chiaramente definite responsabilità e deleghe.
Con l'introduzione dell'eArchiving in eIDAS 2.0, emerge la figura del Trust Service Provider Qualificato per i servizi di conservazione:
Questa figura rappresenta un'evoluzione del conservatore accreditato AgID, con requisiti più stringenti e una dimensione europea.
Il DPO assume un ruolo cruciale nella conservazione documentale, soprattutto per quanto riguarda:
La collaborazione tra Responsabile della Conservazione e DPO diventa essenziale per garantire un approccio integrato alla conformità normativa.
Comarch Italia accompagna le organizzazioni nel percorso di adeguamento alle nuove normative sulla conservazione digitale con un approccio graduale e personalizzato. Le nostre soluzioni di Enterprise Content Management sono sviluppate seguendo un approccio di compliance by design, per facilitare l'adeguamento alle nuove disposizioni normative di eIDAS 2.0, Linee Guida AgID e GDPR.
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